Filiera lunga o filiera corta?

Filiera lunga o filiera corta?

Il concetto di filiera indica l’insieme di tutte le fasi attraverso cui un prodotto alimentare arriva al piatto del consumatore, a partire dalla produzione della materia prima.
Pertanto possiamo intendere la filiera come il viaggio compiuto dal nostro cibo, dai produttori fino ai supermercati, negozi e ristorazione.

A seconda del numero di passaggi produttivi, di trasformazione e di figure professionali coinvolte nelle varie fasi, la filiera agroalimentare può dirsi lunga o corta.

In breve, la filiera lunga comprende un elevato numero di soggetti (grossisti, distributori, negozi al dettaglio) e di passaggi, che avvengono da quando il prodotto viene raccolto nel campo del coltivatore a quando arriva sulla tavola del consumatore finale.

La filiera corta, invece, si distingue per il numero limitato di passaggi produttivi e di figure professionali coinvolte, valorizzando in questo modo la qualità del prodotto, e per un approccio diretto “dal produttore al consumatore” che spesso si identifica anche con una ridotta distanza chilometrica tra di loro.

Nella filiera corta vengono così eliminati o perlomeno ridotti al minimo gli intermediari e si hanno pochi passaggi dalla produzione iniziale delle materie prime all’arrivo del prodotto al consumatore finale.

Per ridurre ulteriormente i vari step della filiera, si può prevedere la distribuzione tramite vendita diretta – anche online – presso mercati locali, gruppi di acquisto solidale (GAS), commercio all’ingrosso o piccoli commercianti locali.

 

QUALE FILIERA SCEGLIERE?

Spesso e volentieri quando si parla di rincari dei prodotti agroalimentari e non, si punta il dito verso le filiere, accusandole di essere troppo lunghe. In realtà il vero problema non sta nella lunghezza quanto nell’efficienza della filiera.

Filiera lunga non è sempre sinonimo di filiera inefficiente; al contrario, filiera corta non è sempre sinonimo di filiera efficiente. Ma quando si può parlare di filiera efficiente?

Una filiera è efficiente quando riesce a minimizzare i costi industriali di produzione e di distribuzione. In secondo luogo, come già accennato, aprioristicamente non è possibile affermare che la filiera corta sia più efficiente di quella lunga, in quanto sono le caratteristiche tecnico-economiche del comparto/prodotto agroalimentare a determinarne la lunghezza.

Senza contare che la lunghezza della catena tende a ridursi quanto più organizzati risultano gli operatori posti agli estremi della stessa, permettendo in tal modo una diminuzione di quelle “sacche di inefficienza” che spesso conducono ad una riduzione dei margini degli stessi operatori e a un contestuale aumento dei prezzi per i consumatori.